L.G. Ministero
Gli odontoiatri hanno la possibilità di intercettare precocemente i segni e sintomi della Sindrome delle Apnee Ostruttive nel Sonno (OSAS). Allo stesso tempo, possono valutare se il paziente presenta le indicazioni per essere sottoposto a trattamento con specifici dispositivi orali (Oral Appliances, OA). E’ importante che l’odontoiatra conosca e condivida con il paziente i diversi approcci terapeutici all’OSAS, come la terapia medica, l’impiego della somministrazione notturna di aria a pressione positiva (Continuous Positive Airway Pressure, CPAP) e la terapia chirurgica dei tessuti orofaringei o di riposizionamento delle ossa mascellari.
Percorso terapeutico di competenza odontoiatrica
L’odontoiatria, completato l’iter diagnostico, può provvedere, ove ritenuto opportuno, all’applicazione di un dispositivo intra orale (OA). La scelta dell’OA da applicare è condizionata da vari fattori come: comfort, facilità d’uso, modificabilità dell’avanzamento mandibolare e capacità di movimento mandibolare. Questi dispositivi mantengono la pervietà delle vie aeree posteriori alla lingua, spostando in avanti e/o mantenendo chiusa la mandibola e aumentando la dimensione verticale occlusale. Si viene ad avere, così, un avanzamento della lingua, un aumento della tensione delle pareti faringee e l’impossibilità della mandibola di post-ruotare, sì da impedire l’occlusione parziale o totale del flusso respiratorio. Gli OA agiscono sia a livello della regione retrolinguale sia retropalatale, con un effetto sulla dimensione trasversa e sagittale. È importante che l’apparecchio risulti il più confortevole possibile quando indossato durante la notte; per questo motivo è preferibile l’utilizzo per qualche ora durante il giorno per un periodo di una settimana, prima dell’applicazione notturna, per il raggiungimento di un ottimale adattamento. Consegnato l’apparecchio (necessarie fornire al paziente le istruzioni d’uso), bisognerà trovare l’avanzamento mandibolare ottimale. In questa fase è fondamentale trovare il giusto equilibrio tra efficacia del propulsore ed eventuali effetti collaterali: in pratica, è importante, ottenere una massima posizione di comfort per il paziente nella quale la protrusione mandibolare è in assenza di una sintomatologia algica a carico della componente muscolare o dell’ATM. Al riguardo, sottolineano gli esperti, in caso di dislocazione non riducibile dell’ATM, è conveniente non avanzare la mandibola, ma utilizzare il dispositivo orale in semplice chiusura. Per controllare l’efficacia dell’OA, è fortemente consigliato che il paziente riporti, quotidianamente, in un’apposita scheda, l’entità del russamento riferito dal partner, l’eventuale presenza di stanchezza al risveglio e di sonnolenza diurna. Comparando i dati con quelli registrati prima del trattamento, si può verificare la necessità o meno di aumentare ulteriormente l’avanzamento mandibolare. Una volta stabilito clinicamente il livello ottimale di avanzamento mandibolare grazie all’OA, viene programmato uno studio polisonnografico di controllo con contemporanea applicazione del OA, al fine di stabilire l’efficacia e documentare i risultati. In assenza di risoluzione della patologia è importante inviare il paziente al medico specialista in trattamento.
Ministero della Salute LINEE GUIDA NAZIONALI PER LA PREVENZIONE ED IL TRATTAMENTO ODONTOIATRICO DELLA SINDROME DELLE APNEE OSTRUTTIVE NEL SONNO 2014