Sonno: necessità biologica
Il sonno è uno dei comportamenti umani più importanti, tanto che occupa più di un terzo della nostra vita. Consiste in una cessazione temporanea e reversibile dello stato di veglia, con sospensione delle diverse attività sensitive e motorie che mantengono il soggetto in rapporto con l’ambiente. L’alternarsi della veglia e del sonno è una caratteristica degli organismi animali ed è in stretto rapporto con il succedersi del giorno e della notte. Al di là del semplice ristoro fisico, esso rappresenta una necessità biologica: infatti, la deprivazione di sonno, portata all’estremo, è in grado di determinare la morte dell’animale da esperimento e comporta nell’uomo la comparsa di malessere, irritabilità, riduzione dell’attività motoria, allucinazioni e gravi alterazioni comportamentali. La collocazione temporale, la durata e la struttura del sonno varia, in soggetti sani, in funzione dell’età. Durante il sonno si hanno profonde modificazioni di diverse funzioni dell’organismo, che tendono a ridursi come riduzione della pressione arteriosa, della frequenza cardiaca, dell’attività respiratoria, della temperatura corporea, della produzione di urine. Non mancano attività motorie involontarie, prive di significato patologico, quali i movimenti oculari rapidi (REM) che accompagnano l’attività onirica, movimenti globali di assestamento del corpo senza significato gestuale, mioclonie ipniche, automatismi di abitudine, automatismi mimici e automatismi verbali (parlare nel sonno o sonnambulismo. Tali attività motorie sarebbero determinate dalla destrutturazione funzionale delle attività cerebrali superiori.