Ipertensione arteriosa resistente
E’ stata dimostrata una chiara relazione fra OSAS ed ipertensione arteriosa resistente (IAR): quest’ultima è definita come il permanere di valori di pressione arteriosa superiori a 140 mmHg per la sistolica e/o 90 mmHg per la diastolica nonostante terapia con almeno tre farmaci di cui un diuretico (se non controindicato per condizioni specifiche), alla massima dose raccomandata oppure più di tre farmaci antipertensivi indipendentemente dai valori pressori. I soggetti con ipertensione resistente presentano un maggior rischio di sviluppare danno d’organo ed eventi cardiovascolari rispetto ai controlli con ipertensione ben controllata: mostrano, infatti, una maggior incidenza di ictus, di cardiopatia ischemica e di insufficienza renale. Ruttanaumpawan e coll., hanno riportato una maggior prevalenza di OSAS in soggetti con IAR rispetto ai controlli con pressione controllata (81% rispetto a 55%). Questo studio ha anche dimostrato che i pazienti con OSAS hanno un rischio quasi 4 volte maggiore di sviluppare IAR rispetto ai soggetti normali indipendentemente dall’età, dal sesso e, soprattutto, dall’indice di massa corporea (BMI), spesso ipotizzato quale possibile elemento responsabile del legame fra OSA ed ipertensione arteriosa.