I costi
Obiettivo dello studio è quello di valutare i costi sanitari di trattamento della Sindrome delle Apnee Ostruttive Notturne (OSAS), i costi sanitari associabili al mancato trattamento della patologia e i costi sanitari degli incidenti automobilistici, degli incidenti sul lavoro, degli incidenti domestici e di quelli verificatisi durante il tempo libero riconducibili all’OSAS. Il mancato trattamento dei disturbi respiratori del sonno comporta per la collettività e per il SSN costi decisamente superiori rispetto a quelli legati a una corretta attività diagnostica e terapeutica della patologia. Lo studio è stato condotto da un gruppo di ricerca formato da esperti dell’Istituto superiore di Sanità e del Crems (Centro di Ricerca Economia e Management in Sanità) dell’Università Carlo Cattaneo – Liuc di Castellanza. La rappresentatività del risultato ottenuto è garantita dal confronto dei dati raccolti presso due diverse strutture sanitarie: Irccs S. Raffaele di Milano e Irccs Fondazione Maugeri di Veruno (Novara). La sindrome delle apnee ostruttive del sonno (OSAS) colpisce circa il 3% dell’intera popolazione italiana (elaborazione Crems su studi internazionali) e rappresenta a tutti gli effetti un rischio sanitario pubblico di notevole entità. L’OSAS è un fenomeno patologico che altera la dinamica delle alte vie respiratorie del dormiente. Si determina la cessazione del respiro per un periodo maggiore di 10 secondi con il conseguente verificarsi di sforzi respiratori progressivamente crescenti atti a superate l’ostruzione. Nonostante l’accentuata negatività della pressione intratoracica, l’occlusione viene però superata soltanto con l’interruzione dello stato di sonno, che ripristina il tono dei muscoli dilatatori delle vie aeree superiori e la pervietà di queste ultime al flusso aereo. L’OSAS non causa soltanto disturbi respiratori notturni, ma anche alterazioni cardiovascolari con possibile aumento del rischio ipertensione, ictus cerebrale e coronopatie e/o peggioramento della funzione cardiaca. Inoltre, i disturbi legati a questa patologia, quali l’eccessiva sonnolenza e l’incapacità di concentrazione diurna non imputabili ad altri fattori, sono facilmente associati all’aumento del rischio di incidenti automobilistici, domestici e sul lavoro. La sindrome delle apnee ostruttive del sonno, però, può restare celata a lungo sia perché i disturbi respiratori si verificano di notte sia perché l’OSAS, proprio per i sintomi che presenta, viene erroneamente confusa con altre patologie. Molti pazienti dunque, pur presentando apnee del sonno anche severe, non sono minimamente consapevoli della natura dei loro problemi. Il Crems ha condotto lo studio sui costi sanitari utilizzando i dati di spesa italiani (fonte Assr, ministero della Salute) ed elaborandoli con i risultati di alcuni studi internazionali. La stima più attendibile, comprensiva dei costi di trattamento dei pazienti e dei costi aggiuntivi di mancato trattamento dei pazienti affetti dalla sindrome (circa il 3% della popolazione) ha raggiunto, per l’anno 2002 un valore pari a poco più di 3 miliardi di euro (3.014.983.300). Se si passasse a trattare i tre quarti della popolazione italiana affetta dalla patologia (circa 1,2 milioni rispetto alla popolazione attualmente in cura pari a circa 40mila persone) il nostro Paese conseguirebbe, dunque, un risparmio (stima Crems) pari a 1,5 miliardi di euro. Anche i costi indiretti (per mancata produzione del paziente e dei suoi familiari, a esempio) sono considerevoli e raggiungono circa 1,2 miliardi di euro (anno 2002 – 1.189.297.932 euro). La stima di diminuzione della spesa in questo caso raggiungerebbe 0,5 miliardi di euro. Secondo i risultati di uno studio relativo ai costi sanitari correlabili a incidenti stradali evitabili (J.Teràn-Santos e altri) il rischio di essere coinvolti in incidenti stradali per pazienti affetti da OSAS sarebbe da 2 a 7 volte maggiore rispetto alla popolazione normale. Seguendo le stime del ministero della Salute, gli incidenti stradali extraurbani causati da problemi legati al sonno sarebbero il 15% del totale. Tra questi, l’OSAS inciderebbe, secondo il Crems, per il 50 per cento. Il numero totale degli incidenti stradali in Italia nel 2002 imputabili a questa sindrome è pari a 9.551, pari al 3,99% di tutti gli incidenti stradali avvenuti nel nostro Paese, con un numero di vittime stimate pari a 367. La patologia è ancora poco conosciuta, anche se la crescita di consapevolezza è evidente.