Disturbi della memoria
La sindrome delle apnee ostruttive (OSA) viene comunemente messa in relazione con rischi di tipo cardiovascolare. Non sono però le sole conseguenze possibili, ce ne sono anche di tipo neuropsicologico come deficit della memoria recente. Le amnesie possono dipendere dai frequenti risvegli e dalla carenze di sonno, tuttavia a volte tali deficit persistono dopo il trattamento e la risoluzione del disturbo. Questo porta a ipotizzare una qualche alterazione strutturale nelle aree cerebrali che regolano i processi della memoria. Un team di ricerca californiano avrebbe identificato riduzione di volume dei corpi mammillari. Va ricordato che i processi mnemonici utilizzano diverse strutture cerebrali integrate, comprendenti ippocampo, talamo anteriore, fornice e corpi mammillari: il fornice è una via di fibre nervose che dall’ippocampo si proiettano verso i corpi mammillari, dai quali altre fibre si connettono con il talamo anteriore; un danno a questi livelli si associa a un difetto severo della memoria anterograda (nella sindrome di Korsakoff) che si riscontra per esempio nell’alcolismo cronico. Per le prime tre strutture, da tempo, si sono evidenziate alterazioni e difetti funzionali nei malati di OSAS, e in altre condizioni quali l’insufficienza cardiaca: ma non si erano riportate lesioni o perdita di volume dei corpi mammillari, forse anche per la localizzazione che rende difficile l’individuazione con metodi usuali come quelli volumetrici e la risonanza magnetica (RM). I ricercatori di Los Angeles sospettavano nella sindrome OSAS danni ai corpi mammillari simili a quelli di condizioni come quella di Korsakoff. Per questo hanno analizzato 43 persone con sindrome delle apnee ostruttive diagnosticata (con esame polisonnografico) in epoca recente e non trattata confrontandoli con 66 soggetti sani. Per studiarli si è utilizzata una metodica RM sofisticata con immagini ad alta risoluzione in diverse proiezioni. Dopo tutti gli aggiustamenti (per età, genere, ecc.) è risultato che negli individui con OSAS vi era una significativa diminuzione, rispetto ai controlli, dei volumi dei corpi mammillari di destra, di sinistra e in combinazione; la riduzione era più evidente per quelli di sinistra. I corpi mammillari sono costituiti dai nuclei mediale e laterale; le cellule del mediale hanno attività in sincronia con altre dell’ippocampo legate ad aspetti della memoria, mentre il laterale potrebbe essere coinvolto nella memoria spaziale (ipotesi). Lo studio ha valutato solo il volume totale mammillare senza considerare gli aspetti relativi alla memoria attribuibili ai nuclei mediale o laterale, ma la riduzione era abbastanza marcata da suggerire potenziali difetti di memorizzazione significativi. Il meccanismo di questa riduzione volumetrica nella sindrome OSAS resta da chiarire. Sono possibili diverse spiegazioni: a) un danno in strutture cerebrali può risultare dall’ipossia intermittente tipica dell’OSAS; b) l’alternanza deossigenazione/reossigenazione potrebbe stimolare processi di danno ossidativi e/o infiammatori; c) vi potrebbe essere eccessiva attivazione delle fibre nervose del fornice che danneggia i corpi mammillari con morte di alcune cellule: la perfusione cerebrale è alterata cronicamente nelle OSAS e questo può causare ischemia e danno tissutale.