Un problema complesso
Sono stati necessari anni prima che, sulla base di numerose evidenze cliniche e strumentali (polisonnografia), si consolidasse , nella mentalità medica e della gente comune, l’idea che il russamento non è soltanto un fastidioso e curioso rumore emesso da alcuni soggetti durante la respirazione nel sonno, bensì una condizione patologica. Il russamento è un rumore provocato dalle vibrazioni del palato molle al passaggio di aria durante l’inspirazione. Il russamento è cioè espressione di una subostruzione delle vie aeree in sonno (ostruzione ipnogenica) e occorre principalmente nella fase dell’addormentamento e nel sonno lento profondo. Di fatto questo disturbo rappresenta il primo stadio della sindrome delle apnee morfeiche altrimenti detta sleep apnea ostruttiva e la precede spesso di molti anni. E’ documentato che, per il sopraggiungere di vari fattori (tra i principali: l’età, l’aumento di peso, l’uso cronico di fumo e alcolici, patologie che provocano ostruzione a livello nasale o oro-faringeo), l’ostruzione ipnogenica solo parziale delle vie aeree responsabile del russamento, diviene completa e porta alla comparsa di apnee nel sonno, con relativo calo dell’ossigeno nel sangue. La comparsa delle apnee comporta inoltre una progressiva frammentazione del sonno; infatti alla fine di ogni apnea il soggetto ha un alleggerimento della profondità del sonno o addirittura un fugace risveglio. Conseguentemente nel tempo il soggetto con sleep apnea ostruttiva sviluppa sonnolenza diurna, calo della capacità di concentrazione e della memoria. Si configura cosi’ il quadro clinico tipico dei pazienti sleep-apnoici caratterizzato da lunga storia di russamento, successiva sonnolenza eccessiva diurna , generalmente in soggetto di sesso maschile, di mezza età e in soprappeso corporeo. La prevalenza della sleep apnea ostruttiva nella popolazione generale è del 4% negli uomini e del 2% nelle donne. Nelle donne il disturbo si riscontra soprattutto dopo la menopausa. La sleep apnea ostruttiva e’ tipicamente una patologia della mezza eta’ ma puo’ colpire anche soggetti in età infantile, in particolare soggetti con ipertrofia adeno-tonsillare. Varie evidenze cliniche, epidemiologiche e strumentali hanno chiaramente documentato che il russamento di per sè e ancor più la sleep apnea rappresentano un fattore di rischio per la salute cardio-cerebro-vascolare, indipendentemente dal fatto di essere spesso in associazione con altri noti fattori di rischio vascolare, quali il soprappeso corporeo, l’età, il diabete, il fumo e l’alcol. I soggetti sleep apnoici sono più frequentemente ipertesi. Inizialmente il primo segno è subdolo e questi soggetti presentano valori pressori nei limiti della norma di giorno ma hanno valori alterati di notte (di notte la pressione dovrebbe normalmente avere valori più bassi rispetto a quelli diurni e invece in questi soggetti ciò non si verifica),. Successivamente i valori pressori aumentano anche nelle ore diurne. I pazienti con sleep apnea hanno una più alta incidenza di cardiopatie ischemiche e ictus cerebrale. Spesso a complicare il quadro interviene il fatto che una lesione vascolare cerebrale può a sua volta essere causa ex novo di una sleep apnea o peggiorare una sleep apnea pre-esistente. I meccanismi attraverso cui la sleep apnea nuoce al sistema cardiocircolatorio sono molteplici e non ancora tutti chiariti. Sia per l’aumento della pressione intratoracica negativa con aumento del ritorno venoso sia per la vasocostrizione provocata dall’ipossiemia, la sleep apnea comporta aumento della pressione sia a livello del circolo polmonare sia a livello sistemico. Nella sleep apnea possono generarsi, verosimilmente in relazione a un maggior tono del simpatico, aritmie cardiache di varia gravità (extrasistolia sopraventricolare e ventricolare, flutter, fibrillazione atriale etc…). Sono inoltre segnalati in questi pazienti aumento della viscosità ematica, aumento della proteina C reattiva e della resistenza all’insulina, tutti fattori che entrano nella fisiopatologia del danno vascolare. Non esiste, a tutt’oggi, una terapia farmacologica efficace per la sleep apnea ostruttiva. L’intervento curativo è multidisciplinare. Un ruolo importante ha il calo ponderale tramite dieta e la correzione di eventuali patologie di pertinenza otorinolaringologica (deviazione del setto nasale,ipertrofia dei turbinati, ipertrofia adeno-tonsillare, ipertrofia palato molle e ugola). In molti casi il trattamento può risolversi nell’applicazione, di notte, di un ventilatore a pressione positiva che “pompa” l’aria attraverso una mascherina nasale e/o buccale e forza così’ il flusso aereo senza far occorrere le apnee.