Adenotonsillectomia
In passato le linee guida sostenevano l’importanza dell’adenotonsillectomia come trattamento primario nei bambini con Sindrome delle Apnee Ostruttive nel Sonno (OSAS). Oggi la letteratura suggerisce come questo non sia sempre vero. E’ sempre consigliabile infatti un esame polisonnografico di controllo per valutare se l’OSAS si sia risolta o no. Nel bambino obeso affetto da OSAS, uno dei principali provvedimenti conservativi è il dimagrimento, anche se spesso non è risolutivo. Un’altra modalità di trattamento, quando l’adenotonsillectomia non è una valida opzione, è il mantenimento di alti livelli di pressione continua per via nasale (Continuous Positive Airway Pressure, CPAP) garantendo la pervietà delle vie nasali stesse e dell’orofaringe e riducendo così la componente ostruttiva. Da ciò emerge come, data la variabilità eziopatogenetica dell’OSAS, i trattamenti da mettere in pratica sono molteplici ma anche, in alcuni casi, non completamente risolutivi. A volte anche i bambini normopeso con patologia adenotonsillare possono presentare il problema dell’obesità, in quanto dopo l’intervento chirurgico spesso aumentano di peso, con persistenza dell’OSAS residua. Il riscontro di eccesso ponderale dopo la chirurgia anche in bambini che fino a quel momento non avevano presentato tale problema sembra essere correlato ad uno stile di vita sedentario e ad un’alimentazione altamente calorica, nonché ad un ridotto dispendio energetico dovuto al minor lavoro respiratorio, alla risoluzione dell’ipossiemia intermittente e all’aumentata secrezione dell’ormone della crescita. Inoltre, dopo l’intervento chirurgico, si riduce anche l’iperattività giornaliera tipica del bambino con ipertrofia adenotonsillare e questo contribuisce potenzialmente ad incrementare il BMI. Parecchi studi, infine, hanno dimostrato come, nei bambini affetti da ricorrenti episodi di adenotonsilliti, ci sia un aumento della crescita dopo l’intervento. Grazie alla chirurgia, infatti, si riducono gli episodi di tonsillite, quindi si ha una diminuzione dell’infiammazione e, di conseguenza, l’aumento della crescita. Tutto ciò suggerisce che, dopo l’intervento chirurgico, è importante sia nel bambino normopeso sia in quello con eccesso ponderale monitorare costantemente il peso corporeo, avere una consulenza nutrizionale e promuovere l’attività fisica.