Disturbi del circolo cerebrale
Diversi studi hanno riportato che il russamento correla con un aumentato rischio di ictus, indipendentemente da altri fattori confondenti. Le alterazioni emodinamiche, vascolari, infiammatorie e protrombotiche riscontrate in corso di Sindrome delle Apnee Ostruttive Notturne (OSAS) potrebbero fornire la spiegazione del danno cerebrovascolare. Ogni considerazione è complicata dal fatto che le popolazioni di pazienti con OSAS e quelle con ictus ischemico, sono caratterizzate da un pool di fattori di rischio e comorbilità largamente sovrapponibile; l’ipertensione arteriosa e la fibrillazione atriale, frequentemente associate ad OSAS, rappresentano fattori di rischio importanti di cerebropatia ischemica. Lo sforzo inspiratorio contro una via aerea collabita si accompagna ad una importante riduzione del flusso plasmatico cerebrale; gli effetti dell’ipoperfusione sono aggravati dallo stato di ipossiemia e dalle preesistenti alterazioni a carico della riserva vasodilatatoria cerebrale e della capacità di autoregolazione. Yaggi e coll. studiando prospetticamente una coorte di soggetti di età superiore ai 50 anni dopo la diagnosi di OSAS e senza precedenti di ischemia/infarto cerebrale o di infarto del miocardio, riportano una maggior incidenza di ictus e di morte per qualsiasi causa nei soggetti con AHI > 5 rispetto ai controlli sani (3.48 eventi ischemici ± morte per 100 persone/anno c. 1.60 per 100 persone/anno); la maggior incidenza si conferma anche dopo correzione per diversi parametri confondenti, quali età, sesso, razza, abitudine al fumo, all’alcool, BMI, diabete mellito, iperlipidemia, fibrillazione atriale ed anche ipertensione arteriosa; l’incremento del rischio di ictus o di morte in generale correlava con la severità di malattia respiratoria notturna. L’aggiunta del parametro “ipertensione” all’analisi statistica, non determinava una riduzione significativa del rischio di ictus/morte per qualsiasi evento: ciò suggerisce che concorrano altri meccanismi patogenetici oltre all’ipertensione arteriosa (ischemia cerebrale legata all’ipossiemia, embolia paradossa, alterazioni emodinamiche, aterosclerosi,..) nel favorire gli episodi di ischemia cerebrale. Infine, è stato prospettato che la maggior prevalenza di OSAS in individui con pregresso ictus, testimonia un rapporto di causalità tra il danno cerebrale e il disturbo respiratorio notturno.