Obesità
L’obesità può contribuire in maniera importante allo sviluppo delle apnee notturne. Nell’obesità grave il diaframma è spinto verso l’alto e questo spostamento è maggiore nella posizione supina; la conseguenza è una sua minore capacità di contrazione. Un’altra ipotesi è che il grasso viscerale comporti un incremento dell’attività dei muscoli respiratori portando alla produzione di una pressione negativa al punto tale da collassare le vie aeree superiori durante la fase inspiratoria. La sindrome delle apnee notturne sembra avere un impatto importante anche sulle funzioni metaboliche; infatti i pazienti affetti da questa patologia hanno un rischio maggiore di sviluppare insulino-resistenza e intolleranza glucidica maggiore. Naturalmente l’obesità sembra avere un forte impatto sullo sviluppo delle OSAS: in molti studi si è riscontrato un netto miglioramento del quadro clinico dopo calo ponderale. D’altro canto l’osservazione che i pazienti affetti da OSAS trovano molte difficoltà a perdere peso ha fatto ipotizzare che questa sindrome sia associata a delle alterazioni del metabolismo che potrebbero contribuire allo sviluppo dell’obesità e complicherebbero ulteriormente la sua gestione. I pazienti affetti da OSAS infatti non hanno un apporto costante di ossigeno ai tessuti, a causa delle desaturazioni che seguono le apnee e potrebbero avere delle alterazioni del metabolismo, in particolare di quello lipidico, in quanto i grassi richiedono una quantità di ossigeno maggiore rispetto agli altri nutrienti per essere ossidati.