Neoplasie
Alcuni recenti studi sperimentali suggeriscono che l’ipossia intermittente, quale è quella associata alle apnee, possa accelerare la crescita tumorale. Nieto et al. hanno valutato la mortalità tumorale in rapporto alla presenza della Sindrome delle Apnee Ostruttive Notturne (OSAS). Lo studio si basa sull’analisi di dati ottenuti dalla Wisconsin Sleep Cohort. Questo studio ha preso in considerazione 1546 soggetti della coorte seguiti per un periodo di 22 anni. Su di essi è stata esaminata la mortalità basandosi su dati ottenuti da registri statali contenenti informazioni sia sulla data di un eventuale decesso, sia sulla sua causa. Come indici di riferimento della presenza e della gravità dell’OSAS sono state considerate quattro categorie di indice di apnea/ipopnea (AHI) e quattro di “hypoxemia index”, misurati su polisonnografie eseguite all’atto della costituzione della coorte. L’hypoxemia index è stato definito come la percentuale del tempo di sonno trascorso con valori di SaO2 <90% ed è stato calcolato su un numero di soggetti leggermente ridotto (n = 1306). Poiché gli individui studiati erano stati selezionati dalla popolazione generale prevalevano i casi con disturbi respiratori lievi o assenti, mentre solo il 3% dei soggetti apparteneva alle categorie coi disturbi respiratori più severi (AHI ≥30 e hypoxemia index ≥11,2%). Furono osservati 112 casi di decesso, di cui 50 per tumori. Dopo le opportune correzioni per numerosi fattori potenzialmente confondenti, sia la mortalità generale, sia quella da cancro mostravano un progressivo significativo incremento all’aumentare della gravità dell’OSAS. Il rischio relativo per mortalità tumorale aumentava in modo più evidente se l’indice di riferimento era l’hypoxemia index, ed era leggermente maggiore se si escludevano i soggetti (n=151) che avevano praticato terapia dell’OSAS con CPAP. La condizione di non obeso e la presenza di sonnolenza soggettivamente percepita, per quanto tendenzialmente associate ad una maggiore mortalità, non interagivano significativamente con la gravità dei disturbi respiratori. Dato il piccolo numero di casi non era possibile valutare un’associazione con specifiche patologie tumorali. I dati riportati mostrano un’associazione statistica molto forte tra OSAS e mortalità nel lungo termine da cause tumorali, che supera quantitativamente quella precedentemente osservata per la mortalità generale e per quella cardiovascolare sia in questa, sia in altre coorti. La spiegazione proposta dagli autori è che l’ipossia indotta dalle apnee renda le cellule tumorali più resistenti e ne acceleri la crescita, stimolando l’angiogenesi.