Obesità infantile
L’obesità in età pediatrica è una condizione molto complessa a patogenesi multifattoriale, cui concorrono sia la predisposizione genetica sia i fattori ambientali. L’eccesso di peso determina una serie di gravi problemi di tipo medico, fisico e psicologico, destinati ad accompagnarlo anche nell’età adulta. È quindi importante un’accurata prevenzione, specie nei bambini non allattati con il latte materno, in quelli con un basso peso alla nascita ed in quelli che tendono a incrementare il BMI prima dei 5-6 anni. L’obesità non trattata in età pediatrica, infatti, tende a persistere nell’adulta. La sindrome delle apnee ostruttive notturne (OSAS) colpisce il 2-3,5% dei bambini ed interessa dapprima la fascia di età compresa tra i 2 e gli 8 anni: infatti le adenoidi e le tonsille crescono progressivamente durante l’infanzia, mentre le strutture scheletriche circostanti si accrescono più lentamente, rendendo in questo modo le vie aeree più ristrette. In seguito, durante l’adolescenza, l’OSAS è correlata all’aumento di peso. Chang e coll. hanno riassunto le diverse manifestazioni cliniche dell’OSAS in base all’età dei piccoli pazienti: nel primo anno di vita sono più evidenti russamento e sonno disturbato con pianto ripetitivo, sudorazione notturna e ritardo della crescita; tra 1 e 3 anni il bambino può assumere delle posizioni anomali durante il sonno e compaiono gli incubi; tra i 3 e i 6 anni possono essere maggiormente evidenti le parassonie (sonnambulismo), i disturbi dell’attenzione ed un aumento del fabbisogno di riposo durante il giorno; dopo i 6 anni vengono riportate la cefalea mattutina e alcuni disturbi del comportamento, come aggressività ed instabilità emotiva.